Azione nominativa ovvero “bono” per 1.000 Lire austriache rilasciato a Milano il 13 giugno 1856.
Uno dei più suggestivi certificati ferroviari italiani con ornato arricchito da intreccio di rami, fregi, decori, divinità, personificazioni allegoriche e cornucopie augurali. Nel quadrante superiore sinistro marca da bollo di 3 Lire del Regno Lombardo-Veneto. Nel campo inferiore firme autografe e medaglioni con pittoreschi scorci delle due cittadine lombarde. Nei secoli scorsi, prima dell’avvento delle strade ferrate, le vie d’acque erano le uniche utilizzabili per il trasporto delle merci: di massima importanza era il sistema idrico Lago Maggiore – Ticino – Naviglio. L’ingegnosa strada ferrata a trazione di cavalli da Tornavento a Sesto Calende, conosciuta anche come ipposidra o ferrovia delle barche, fu concepita dallo studioso dei trasporti e patriota Carlo Cattaneo (1801-1869). Egli, nel 1844, aveva già fondato con degli amici la “Società della Ferrovia a tiro di cavalli da Tornavento a Sesto Calende pel rimorchio terrestre delle barche evitando le difficoltose rapide del Ticino”, ma il governo austriaco fu restio a concederne l’autorizzazione. Dopo vari eventi politici, tra cui le Cinque Giornate di Milano a cui partecipò anche il Cattaneo ed il Governo Provvisorio della Lombardia, il 9 agosto 1848 gli austriaci rientrarono a Milano. Intanto Cattaneo aveva trovato vari finanziatori per la sua impresa presso amici e banchieri fra cui Mondolfo, Brambilla, Turati, Ponti e Bellinzaghi. Finalmente il 4 aprile 1854 giunse la tanto sospirata concessione dal regio governo per la costituzione della Società Anonima della Strada Ferrata da Tornavento a Sesto Calende ovvero la Ferrovia dall’origine del Naviglio Grande al Lago Maggiore. La geniale impresa prevedeva il trasporto via terra di barconi carichi di merci, di ritorno da Milano via Ticino e Naviglio Grande, diretti verso l’alto Lago Maggiore e la Svizzera. Il Ticino, infatti, nel tratto tra Tornavento e Sesto Calende era particolarmente impetuoso e varie barche si erano già inabissate con tutti i loro carichi: proprio per evitare la pericolosa risalita del fiume contro corrente, Cattaneo progettò di farle uscire dall’acqua, caricarle su grandi carri trainati da cavalli fino a raggiungere – dopo un tragitto su una strada ferrata a binari di circa 18 km – la località di Résiga, nei pressi di Sesto Calende. Tramite una grande piattaforma mobile le imbarcazioni venivano poi nuovamente calate nelle acque ormai tranquille del Ticino da dove, dopo un breve tragitto a traino sempre di cavalli, raggiungevano il porto di Sesto. Qui si operava lo scarico delle merci dalle barche fluviali ed il loro carico su natanti lacuali, spesso battelli a vapore, che avevano il compito di ultimare il viaggio fino ai porti di destinazione nell’alto Lago Maggiore e in Svizzera. Il tempo impiegato dalla ferrovia era di circa 8 ore contro le 2 settimane necessarie per l’impegnativa risalita a traino del Ticino. La ferrovia funzionò dal 1858 al 1865 anno in cui. con l’apertura delle ferrovie Arona – Novara e Milano – Sesto Calende, adibite anche al trasporto delle merci, fu costretta a cessare il servizio.
Società Anonima della Strada Ferrata da Tornavento a Sesto Calende
Azione nominativa ovvero “bono” per 1.000 Lire austriache rilasciato a Milano il 13 giugno 1856.
Settore | Ferroviari |
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Anno | 1856 |
Nazioni | Italia |
Citta' | Milano |
Valore | |
CODICE | D 1657 |