Compagnie Agricole Victor-Emmanuel

azione al portatore di 500 Franchi. Gènes / Genova 31 dicembre 1853. Imprimerie Louis Perrin di Lione. Testo in francese. Particolarmente interessante la veste grafica: il campo superiore è dominato dall’emblema della società che riporta le iniziali V.E. – dal nome del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II (1820-1878) – cimato di corona reale e affiancato da ghirlande con frutti e spighe; il mantello del certificato è delimitato dal Collare dell’Ordine religioso-militare della Santissima Annunziata, composto da un susseguirsi di nodi sabaudi, rosette, motti FERT (sul cui significato si è a lungo dibattuto senza conclusioni certe) che culmina nel pendente raffigurante l’Annunciazione, ad indicare la devozione mariana dell’Ordine stesso. Tale Collare rappresentava la massima onorificenza prima del Regno di Sardegna poi di Casa Savoia. Curioso notare che la costituzione della compagnia avvenne a Lione nel 1847, i suoi statuti furono modificati nel 1848 dal notaio Signoretti a Torino e, comunque, la sua sede sociale e legale fu sin dall’inizio a Genova, all’epoca negli Stati Sardi.
La compagnia fu costituita nel 1847 con capitali raccolti in Francia, in Piemonte ed in Sardegna e con l’entusiastico supporto di re Carlo Alberto che sperava, grazie ad essa, di poter rilanciare l’imprenditoria agricola sarda; essa, infatti, nonostante l’incredibile fertilità del suolo, risentiva della scarsa abilità dei coltivatori isolani nonché della mancanza di capitali e di credito per l’introduzione di nuove tecnologie agricole e pastorali. L’intento era quello di realizzare un’enorme comunità agricola, un “podere modello” in grado di conciliare gli obiettivi della politica piemontese con gli interessi della proprietà capitalistica; in esso erano previste zone destinate a varie coltivazioni e all’allevamento, strade, scuole per apprendisti, fabbriche per gli utensili e persino una chiesa. Tuttavia l’iniziale ottimismo, che aveva contraddistinto la nascita della società, andò progressivamente scemando, scontrandosi duramente con la difficile realtà locale; lo sconforto peggiorò quando i profitti si rivelarono nettamente inferiori alle aspettative. Queste e numerose altre gravi difficoltà causarono il fallimento dell’impresa nel 1857