azione nominativa di seconda categoria da 60 Lire. Bologna 1879. Formato curioso 13×25,5 cm. Stemma del Regno d’Italia in alto e di Bologna in basso. Timbro a secco con lo stemma sabaudo e marca da bollo da 50 Centesimi annullata, nel campo inferiore; foglio delle cedole incollato lungo il margine laterale destro. L’idea di fondare una banca, sul modello di quelle che si andavano costituendo all’epoca in Germania, nacque nel capoluogo emiliano per merito dello studioso Andrea Pietro Vivenza (1833-1906) e si attuò il 1° marzo 1865 con la creazione della società anonima Banca Popolare di Credito in Bologna, una delle prime cinque banche popolari dell’Italia unita. Con l’espandersi delle attività si avvertì l’esigenza di una sede più ampia: a tale scopo fu acquistato il palazzo Zambeccari dove l’istituto si trasferì nel 1886. Nel 1952 assunse la più sintetica ragione sociale di Banca Popolare di Bologna. Incoraggiata dall’Associazione Nazionale Luigi Luzzatti, che mirava ad istituire banche popolari laddove le esigenze locali ne promettevano un buono sviluppo, l’azienda estese i benefici del credito cooperativo anche alla provincia di Ferrara. Si fuse nel 1956 con il Banco R. Vallini & C. di Ferrara, accomandita già ben radicata nel territorio, assumendo la nuova denominazione di Banca Popolare di Bologna e Ferrara. Questa, a distanza di tre decenni, confluì nel 1988 nella Banca Popolare di Milano.
Banca Popolare di Credito in Bologna
azione nominativa di seconda categoria da 60 Lire. Bologna 1879. Formato curioso 13×25,5 cm.
Settore | Bancari e finanziari |
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Anno | 1879 |
Nazioni | Italia |
Citta' | Bologna |