ATTENTI ALLE TRUFFE!

A chi non piace l’idea di concludere un buon affare, in tutti i campi, tanto più nel mondo collezionistico?  Frequentando i mercatini di antiquariato e di collezionismo, certamente le occasioni non mancano. Su internet, invece, l’affare l’avrà senz’altro fatto chi verso la fine del 2000 sapeva muoversi in rete. Oggi numerosi siti che offrono regolarmente o occasionalmente titoli storici sono osservati dai “cacciatori di affari” di tutto il mondo. Pertanto è sempre più difficile trovarvi una buona occasione: tuttavia non si sa mai! Attenzione però: l’apparente occasione potrebbe rivelarsi un “pacco”, con o senza dolo da parte dell’offerente. La maggior parte dei venditori, poiché non specialisti del settore, non riesce a riconoscere una ristampa o addirittura una contraffazione dall’originale.
Seguendo i suggerimenti sotto elencati si eviteranno delle brutte sorprese!

Banca Italiana per la Cina (Sino Italian Bank) ristampa dell’azione di 100 Dollari cinesi emessa a Tientsin nel 1920. Sul retro testo in cinese.

Riproduzioni

Le aziende di credito e le compagnie di assicurazioni stampano delle bellissime pubblicazioni specialmente in occasione degli anniversari. Alcune di esse contengono delle ristampe sia dei titoli emessi dall’azienda che dalle compagnie di cui possedettero la maggioranza del capitale sociale.

Quest’ultimo è il caso del Credito Italiano nel volume “Credito Italiano 1870/1970 cento anni”. Un’edizione di pregio con tante riproduzioni di vari documenti fra cui un’azione della “Banca di Genova” del 1870, un certificato azionario della “Banca Italiana per la Cina” e un titolo azionario della “Banca Nazionale di Credito”.

Un altro caso importante da menzionare è la riproduzione dell’azione di fondazione, la numero uno, contenuta nell’importante volume “Il Centenario delle Assicurazioni Generali 1831 – 1931”. La riproduzione di questo certificato azionario, denominato viglietto d’azione, è fatta talmente bene da trarre facilmente in inganno.
Ecco alcune “dritte” per distinguere le riproduzioni dai titoli originali:
– sul retro dei titoli sopra menzionati sono di solito visibili due o più lievi punti di incollatura
– mancanza di un timbro a secco con il logo della società
– mancanza di un timbro a inchiostro oppure di un bollo fiscale
– assenza della filigrana, visibile osservando il titolo contro luce
– sempre in contro luce si riconoscono delle linee orizzontali sulla carta speciale utilizzata per la stampa di queste antiche carte valori.

Azione della “Società Telefonica per il Circondario di Fermo”, contraffazione.

Contraffazioni

Il titolo azionario della “Società Telefonica per il Circondario di Fermo” è sicuramente uno dei casi più eclatanti. L’esperto collezionista lo riconosce al primo batter d’occhio: la carta è da fotocopie(!) e la numerazione a timbro è poco convincente, visto che il capitale sociale fu diviso in sole 700 azioni… difficilmente la società avrà emesso tutti i 700 titoli in certificati azionari cumulativi.

Matrice di un certificato da 50 azioni, del Banco S. Geminiano in Modena nel 1919.

Matrici


I titoli vengono stampati* e rilegati in libri in maniera tale che al momento della loro emissione si possa procedere al distacco del mantello (a destra del foglio) dalla matrice (a sinistra del foglio) a mezzo di un taglio ondulato oppure perforato. Si tratta di una consolidata procedura antifalsario. Talvolta vengono confuse le matrici con i titoli. Il caso più noto è la matrice del Banco S. Geminiano in Modena. Su una di esse vi è addirittura apposto un timbro da cui si evince chiaramente che si tratta, appunto, di una matrice.

 
 

Fogli di cedole


Ai titoli azionari ed obbligazionari sono attaccate delle cedole – o coupons – per la riscossione rispettivamente dei dividendi e degli interessi. Nel caso dei titoli azionari, una volta staccate tutte le cedole, la società invece di ristampare il titolo con delle nuove cedole, si limitava alla ristampa dei soli fogli di cedole che venivano incollati ai relativi “vecchi” titoli azionari. In alcuni casi però il foglio delle cedole aveva una grafica confondibile con l’azione vera e propria. É il caso del foglio aggiuntivo di cedole emesso verso il 1920 dalla Società di Assicurazioni Didi Napoli. Si suggerisce di leggere attentamente il testo del documento che, anche se in una maniera non immediatamente chiara, indica comunque la sua tipologia nel riportare scritto “foglio di cedole aggiuntive alligato”.

* La legge sulla dematerializzazione riguarda solo i titoli del Debito Pubblico e quelli delle società quotate in Borsa.

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